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Allòre iè vère

 

 

RECENSIONI

Allora è vero... che scaramanzia è  olitudine

 

 

Mercoledì 02 Marzo 2011

 Per tutto febbraio è stato in cartellone al Piccolo Teatro di Bari “Eugenio D’Attoma” l’ultima produzione della Compagnia Teatrale ‘Amici del sipario’

La Compagnia Teatrale Amici del Sipario giunge al suo secondo allestimento e mostra progressi importanti. Dopo l’esordio avvenuto lo scorso anno con “Sfelazze”, questo gruppo di attori che si raccoglie attorno al commediografo Emanuele Battista si misura oggi con un tema di maggiore spessore : la scaramanzia. “Allore... iè vère!” è commedia in due atti che verte intorno al dramma di Cesarino, un capofamiglia condizionato dalla fissa della superstizione. Dramma che in sostanza fa di quest’uomo un solitario. Alla solitudine di Cesarino fa riflesso quella di Anna, la moglie, una donna emarginata dalla stupidità del coniuge e dalla condizione di ‘regina del focolare’. La fissa dei segni di cattivo augurio è il perno intorno a cui ruota una storia edificante - e a lieto fine - che si snoda in mezzo a personaggi di contorno, ciascuno dei quali centrale a gag spassose (la vicina, la sorella di Anna, l’assistente sociale, le amiche di una figlia, l’amministratore di condominio..). Assai meglio che in ‘Sfelazze’, Bari emerge a sbalzo e senza il bisogno di attingere ai luoghi comuni. Qui non si bestemmia, non si battono polpi, non si scende nei bassi, il  capoluogo e i suoi luoghi neanche vengono nominati, però Bari c’è, se ne respira l’odore. Ed è la Bari del popolo, peraltro non quella insopportabilmente stereotipica del borgo antico, bensì l’altra, l’odierna Bari di San Pasquale, Madonnella, San Paolo, Enziteto ; felice da questo punto di vista il ritratto delle amiche della figlia di Cesarino ed Anna, due ragazze dall’italiano cadenzato e il cui poverissimo pensiero riflette il rifiuto dei valori autoctoni a vantaggio della sottocultura delle veline, dell’apparire, dell’essere ‘alla moda’. Parlavamo di solitudine coniugale, prima. La nefasta condizione di spirito di Anna e Cesarino non ne risparmia i figli, uno dei quali disabile. Sarà poi proprio quest’ultimo, al vertice del delirio dissociativo che sta frantumando la famiglia, a ricomporre la stessa. Il nobile (più che lieto) finale ribadisce la linea di pensiero di Battista, sempre coerente coi valori morali dell’uomo cristiano. Coadiuvato da Lino De Venuto, Battista conferma la stessa formazione di ‘Sfelazze”, integrata da alcune new entry. Rosaria Ranieri e Maurizio Sarubbi si ripetono con successo nei panni di coniugi litigiosi. Applausi generosi anche per il resto del cast composto da Massimo Restelli, Maria Barbone, Concetta Rinaldi, Canio Vitrani, Isabella Loporchio, Isabella Battista, Andrea Battista, Stefania Gelardi e Jenny Gelardi. Lo spettacolo è stato in cartellone per tutto febbraio al Piccolo. Da sabato prossimo e fino a domenica 27 marzo andrà in scena nell’Auditorium dell’Istituto Ettore Maiorana, nei pressi del Palaflorio.

italointeresse@alice.it

 

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