POESIE
Bari, celebrata al Teatro Abeliano la grande festa del dialetto
Giornale di Puglia 18/01/2023 09:41:00 AM
Vittorio Polito. Grande festa in un gremito Teatro Abeliano per celebrare il 10° anniversario della Festa dei dialetti, in particolare di quello barese. Il progetto di Vito Signorile, direttore artistico del Teatro Abeliano, “oMaggio a Bari”, che riunisce moltissime Associazioni culturali, senza finalità lucrative, finalizzate alla tutela e alla promozione della città, delle sue tradizioni, dei suoi monumenti, dei suoi costumi, continua a mietere successi senza fine.
La manifestazione si inserisce nei festeggiamenti nazionali dei dialetti e si svolge in luoghi rappresentativi della nostra città, come il Teatro Abeliano. “Versi alla luna”, ad esempio, che è stata idealmente associata alla salvaguardia e tutela delle Edicole Votive di Bari vecchia, ha registrato la partecipazione di tantissimi scrittori, artisti, musicisti, attori, insieme a comuni cittadini, attraverso le “spettacolazioni” per sollecitare e sensibilizzare tutti, privati e aziende, gruppi e istituzioni, ad “adottare” Edicole Votive, presenti nel centro storico, da restaurare e tutelare.
Ieri sera, infatti, si è realizzata una grande festa, scaturita da un’idea di Vito Signorile con il Patrocinio e il fattivo contributo del Comune di Bari, con l’attiva collaborazione di Giuseppe Cascella, presidente della Commissione Cultura dell’Assessorato omonimo e la partecipazione di poeti, scrittori, giornalisti, editori, attori, docenti universitari e lo stesso assessore alle Politiche culturali e turistiche, Ines Pierucci, che ha salutato gli intervenuti elogiando l’iniziativa di Vito Signorile. È il caso di segnalare la presenza di Antonella Genga, Nicola Pignataro, Nico Salatino e Davide Ceddia che hanno presentato alcuni brani del loro repertorio. L’attrice Antonella Genga, valletta d’eccezione, ha presentato alcune sue performance, anche con Giuseppe Cascella, e ha declamato pregevolmente alcune poesie.
Emanuele Battista, anch’egli premiato per la sua lunga e intensa attività di poeta e drammaturgo ha recitato la poesia “Le repùdde” (Le radici)
Le repùdde (le radici)
So’ fatte vècchie
ma probbie vecchie,
che le ramàgghie
totte spegghiàte,
non dogghe frutte
so’fatte brutte.
Se so’ scherdàte:
abbandonàte!
Ma non me ‘mbòrte
de chessa sòrte.
A te auandàte
vogghie arremanì,
che le repùdde
totte ‘nzertàte.
Ogne gocce ca
do cìile cade
iè nu respìre
de chiù pe cambà
E fin’a quande?
Boh… non u sacce:
iè Jìdde ca
decìde pe me
e pure pe te.
Emanuele Battista
31 Dicembre 2020