TEATRO
Andata e Ritorno
DUE ATTI
Note di regia:
Ridere, ridere, ridere. E' questo che si aspetta il pubblico che decide di andare a vedere una commedia in vernacolo. E Andata e Ritorno, la mia nuova commedia, non tradirà le attese perché tutto l'intreccio narrativo si sviluppa sugli equivoci, i disagi, le sorprese e gli immancabili colpi di scena che spiazzeranno sia i personaggi della vicenda che gli stessi spettatori, che questa volta, secondo un cliché a me caro, a differenza dei protagonisti, conosceranno la storia e si divertiranno nel seguire i vari impicci e le varie ridicole situazioni che coinvolgeranno gli ignari attori. Al centro una truffa organizzata ai danni dell'anziano padre Andrea. Andrea è un uomo che vive solo, avidamente attaccato al proprio denaro, ogni giorno si consola e si diverte nel contare e ricontare le banconote che molto gelosamente tiene custodite nella cassaforte di casa. A lui piace ripetere le stesse operazioni anche in presenza dei suoi figli che, invece, guardano impassibili e nervosamente questo suo gioco, perché hanno necessità di soldi. E allora scatta l'idea, il piano per sottrarre il denaro al genitore. Non un atto violento, di prepotenza, ma un'ardita truffa con la complicità di un professionista delle truffe. L'intento è di "aiutare" l'anziano padre a guarire dalla propria mania e cupidigia e quindi ad avere una nuova visione del valore dei soldi. Ma la vita c'insegna che a volte proprio le cose programmate fin nei minimi dettagli non hanno l'esito sperato, e anche in Andata e Ritorno un imprevisto cambierà le sorti della storia, con un epilogo incredibilmente a sorpresa.
Emanuele Battista